• L'Être et la Mémoire

L’Être et la Mémoire

The human being is composed of a series of layers sometimes imposed, sometimes given by existence sometimes written by self-perception.

Their number increases as the years go by. They overlap, fade, wither, arise suddenly and slowly calcify in our character. They are the backbone of our thoughts.

Memory has a similar dynamic. It is never clear-cut, it is always shrouded in a thin fog. Over time, our memory dimensions it, redesigns it. Just so it can put it in a drawer.

It does this with enemies, with great loves, with the words of an hour.

The expression of a moment becomes a caption with archive purposes. It draws the face and together with the emotions the memory makes slabs of it, softly, trying not to cut itself, gently, like an indefinite perception, between reflections and invented structures.

I remember a young couple swearing eternal love to each other as the coach took them towards their parting, towards an uncertain distance imposed by events.

I imagined the memory of that moment sailing through their years.

With ‘l’être et la mémoire’, I tried to describe these layers affixed by time and the lenses that blur the memory.

I did this by emphasising the emphasis that this phenomenon takes on beautiful women’s faces, on unknown characters, on those gazes that transcend time.

L’Être et la Mémoire

L’essere umano è composto da una serie di strati talvolta imposti, talvolta regalati dall’esistenza talvolta scritti dalla percezione di se stessi.

Il loro numero aumenta con il passare degli anni. Si sovrappongono, si annientano, svaniscono, inaridiscono, nascono improvvisi e lentamente calcificano nel nostro carattere. Sono l’ossatura dei nostri pensieri.

Il ricordo ha una dinamica simile. Non è mai netto, è sempre avvolto da una nebbia sottile. Con il passare del tempo la nostra memoria lo dimensiona, lo ridisegna. Così, tanto per poterlo mettere in un cassetto.

Lo fa con i nemici, con i grandi amori, con le parole di un’ora.

L’espressione di un attimo si fa didascalia con finalità d’archivio. Disegna il viso e insieme alle emozioni la memoria ne fa lastre, dolcemente, cercando di non tagliarsi, dolcemente, come una percezione indefinita, tra riflessi e strutture inventate.

Ricordo una giovane coppia che si giurava eterno amore mentre la corriera li portava verso il loro distacco, verso una lontananza incerta imposta dagli eventi.

Ne immaginai il ricordo di quel momento navigare nei loro anni.

Con “l’être et la mémoire” ho cercato di descrivere questi strati apposti dal tempo e le lenti che offuscano il ricordo.

L’ho fatto sottolineando l’enfasi che questo fenomeno assume nei confronti dei bei volti di donna, nei confronti di personaggi sconosciuti, nei confronti di quegli sguardi che trapassano il tempo.